1.10.21

Muffins spEziali 🚀 (e sono 12 + 1)




Settembre. 
Il primo gennaio. 
Il primo giorno di ogni mese. 
Il lunedì. 
I solstizi e gli equinozi. 
Abbiamo continuamente bisogno di nuovi inizi. Di qualcosa che ci dica:
“Non importa se hai fallito, ora puoi ricominciare”.


Un anno e mezzo.
È passato quasi un anno e mezzo dall’ultima volta che ho condiviso una ricetta sul blog.
Che la genitorialità fosse impegnativa non era un mistero, neanche prima che nascesse mio figlio.
Il mio essere madre di Gabriele, quello sì, era, è e continuerà senz’altro ad essere un meraviglioso mistero.
Quando ero incinta ancora non sapevo quanto tempo mi avrebbe richiesto accudire il mio bambino, quanto lui sarebbe stato dipendente dal mio corpo ancor più che dalle mie cure, quanto tempo sarei rimasta io confinata sulla chaise longue del divano, circondata da cuscini di ogni tipo, per nutrirlo, addormentarlo e lasciare che il suo sonno durasse più dei cinque minuti che durava una volta accomodato nel passeggino o nel lettino, quando non si svegliava appena soltanto ce lo mettevo.
Ad oggi posso dire di aver vissuto i 13 mesi più intensi della mia vita, carichi di emozioni, gioie e bellezza ma anche di tanta fatica mentale e fisica, di prove non sempre superabili, di lacrime e di notti passate a domandarmi quanto fossi benedetta ad avere un dono così ed al contempo cosa stessi sbagliando come mamma.
Ho guadagnato una ricchezza inestimabile che mi ha fatto capire quanto anche altre ricchezze non paragonabili al valore di un figlio fossero comunque di grandissimo valore per la mia felicità: le 7-8 ore di sonno notturno fatto bene, i saltuari riposini al bisogno, il tempo, la spensieratezza e la concentrazione per dedicarmi a me stessa, al mio benessere fisico e mentale, e alla mia passione: cucinare qualcosa che sia diverso dal pranzo “da asporto” quotidiano, dai pasti di Gabriele e dalle nostre cene spesso messe assieme al momento e consumate in tutta fretta perché il piccolo di casa, che non c’è mai stato verso di mettere a dormire prima delle 21:00, reclama con forza ed insistenza le attenzioni tutte per sé e ci dà il colpo di grazia nello sfinirci a fine giornata.
Che poi un paio di ore dopo si ricomincia con i “risvegli notturni”, ma quella è un’altra storia. :°D
Non che in un anno e mezzo non abbia mai cucinato niente di interessante, eh. Ma l’attenzione all’estetica, l’annotazione delle dosi, la mise en place, la reflex sempre pronta e soprattutto l’atmosfera piacevole con la quale smanettavo in cucina sono state largamente rimpiazzate da un praticissimo “cotto, mangiato e presto dimenticato” che sintetizza molto bene come vanno le cose a casa mia da quando sono diventata mamma.





Ecco, questi muffins sono stati fatti con la stessa ansia di non farcela per il tempo e il bimbo urlante che vi ho appena descritto.
Ma erano di un buono così grande che stavolta mi son detta “basta, a costo di pubblicarla fra una settimana, la ricetta, io la pubblico!”.
Così, eccomi qui una settimana dopo  :D   a raccontarvi di questi dolcetti reinventati a partire da queste considerazioni, che hanno la cupoletta E sono morbidissimi. Perché lo sappiamo tutti che il muffin senza la cupoletta o che si impasta in bocca non è un muffin degno di questo nome.
Questi poi hanno una caratteristica che mi ha fatto impazzire: una deliziosa, lievissima “crosticina” zuccherosa in superficie che il giorno dopo, a dolcetti assestati, si perde. Credo che congelare quelli che non si consumano al momento non appena sono freddi aiuti a preservarla.
Ma fatene tanti, perché sono SPAZIALI: profumatissimi, con il loro bel mix di spezie e la zucca nell'impasto che fanno tanto autunno, e 
restano morbidi morbidi ancora il giorno dopo (oltre chi li ha visti più?!).

Muffins spEziali 

dosi per 6 pezzi grandi




ingredienti asciutti



145 gr di farina “00”

160 gr di zucchero semolato 

5 gr di lievito per dolci

3 gr di bicarbonato

1 cucchiaino colmo di cannella

1 cucchiaino raso di noce moscata

1/4 cucchiaino di zenzero

1 gr di estratto di vaniglia o vanillina

1 gr sale



inoltre (facoltativo)


20 gr di gocce o pezzettini di cioccolato fondente

granella di zucchero



ingredienti umidi


125 gr di purea di zucca (peso già cotto)

85 gr totali di uova sbattute (circa 1 + 1/2, peso da sgusciate)

60 gr di olio di semi




Cuocete la zucca al vapore o al forno (la polpa deve essere ben morbida e asciutta). La resa da cotta dipende molto dalla qualità di zucca utilizzata: se è ricca d’acqua, ne perderà molta, quindi bisognerà partire da un peso da cruda pari almeno al doppio di quello indicato nelle dosi da cotto.

Frullatela e mischiatela con le uova e l’olio.


In una ciotola più grande miscelate tutti gli ingredienti asciutti (eccetto il cioccolato) e unite a questi il composto di zucca, uova e olio, mescolando quanto basta ad avere un impasto omogeneo.


Aggiungete infine il cioccolato tritato grossolanamente.


Riempite ciascun pirottino con l’impasto, per circa 2/3 dell’altezza, decorate sulla superficie con  gli eventuali zuccherini e cuocete i muffins in forno preriscaldato a 175° per 15 minuti (come sempre fa fede la prova dello stuzzicadenti).


10.6.20

Brownies pronti in 6 minuti, con l'ingrediente impossibile!



Avete presenti i brownies, gli americanissimi dolcetti a forma di quadrotti, resi umidi, morbidi e vergognosamente cioccolatosi da quel peccaminoso mix di burro, cioccolato, zucchero e uova?
Ecco: per un attimo dimenticateveli!
Questi che vi propongo oggi sono dei brownies "pazzi", senza farina (e senza glutine), senza burro, con soli albumi e pochissimo zucchero.
E per di più, cotti nel microonde!

Qual è il segreto per ottenere dei dolcetti così soffici e dall'intenso sapore di cioccolato in 10 minuti?
Ma è ovvio: metterci le lenticchie cotte nell'impasto!!!

Finché non l'ho visto alzarsi, attraverso la porta schermata del nostro piccolo microonde, non ci ho sperato nemmeno per un attimo, che non l'avrei buttato di corsa nella pattumiera.
Le lenticchie lesse frullate insieme agli albumi avevano dato origine ad una vera e propria brodaglia.
Evitare di domandarmi, non senza una certa apprensione, in che modo la suddetta si sarebbe potuta convertire in qualcosa di solido senza l'aggiunta di alcun tipo di farina e con poco più di un cucchiaio di cacao, mi risultava a dir poco impensabile.
Eppure, una volta mescolato il tutto e versato nella teglia, il miracolo è avvenuto: nel giro di soli 6 minuti di cottura nel microonde, quella che sembrava una cioccolata calda dei peggiori bar di Barcellona  ;-)  si è trasformata in una bellissima tortina!

Lenticchie, fagioli, ceci: potete metterci i legumi che preferite, in questo impasto, e vi giuro che nessuno si renderà mai conto che è diverso dagli altri se non sarete voi a dirglielo.
La ricetta originale è presa dal blog Mangia senza pancia - invito che, rivolto a me che sono ormai al 6° mese di gravidanza, suona alquanto ironico :-D  - e prevede, infatti, l'utilizzo dei fagioli.
Io l'ho modificata per rispondere alla mia impazienza di provarla senza dover attendere le 8 ore di ammollo dei fagioli e alla voglia di renderli perfettamente idonei ai miei attacchi di fame raptus golosi spuntini premaman leggeri e nutrienti, più ricchi in proteine e più poveri in grassi. ;-p
La dose di zucchero l'ho lasciata invariata perché mi è sembrata giusta, ma i più pignoli o quelli che per motivi di dieta o salute non possono assumerne possono sostituirlo interamente o parzialmente con l'eritritolo.

1 brownie fornisce:

Carboidrati: 10 grammi
Proteine: 4 grammi
Grassi: 2 grammi
Fibre: 2 grammi
74 calorie


BROWNIES IMPOSSIBILI
ALLE LENTICCHIE


dosi per una teglia da 22x14 cm (10 pezzi)


100 gr di lenticchie secche (o 250 gr di lenticchie già lessate e scolate)
100 gr di albumi
45 gr di zucchero di canna integrale
20 gr di cacao amaro in polvere
15 gr di olio di cocco (o di semi)
mezza bustina di lievito per dolci



In una ciotola unite le lenticchie cotte perfettamente scolate e gli albumi e passate tutto con il mixer ad immersione finché le lenticchie non siano completamente sfatte.

Aggiungete quindi l'olio e il cacao setacciato insieme al lievito e mescolate fino a ottenere un impasto liquido.

Versate nella teglia (non occorre ungerla né infarinarla) e cuocete nel forno a microonde alla massima potenza per 5 minuti / forno elettrico a 175° per 30 minuti.

Fate la prova dello stuzzicadenti e poi quella "del dito indice": se l'impasto rimane attaccato al polpastrello e vi sembra ancora piuttosto umido, cuocete ancora 1 minuto.

Lasciate raffreddare a temperatura ambiente, tenendo presente che il dolce continua ad asciugarsi con il tanto calore incamerato con la cottura in microonde e che non deve risultare gommoso, anzi deve rimanere leggermente umido.

Tagliate in 10 pezzi (o in 12 quadrotti piccoli) e servite.
Sono buonissimi anche freddi di frigorifero, anche dopo qualche giorno conservano perfettamente la loro consistenza.


Se volete provare un altro dolce super buono con i legumi nell'impasto, lo trovate qui.

Un'altra tortina che cuoce nel microonde, da fare in pochi minuti e con pochissimi ingredienti? La trovate qui nella versione originale e qui nella versione più proteica e fit. ;-)



Buona merenda a tutti! :*

13.5.20

Sperimentando con l'eritritolo (Atto I): Confettura di fragole




Negli ultimi anni, leggendo di cibi a basso contenuto (o privi di) di zuccheri raffinati, ci sarà senz'altro capitato di imbatterci in questo nome strano: eritritolo.
Ma cos'è?
Si tratta di un dolcificante di origine naturale, del tutto simile allo zucchero semolato quanto a sapore ed utilizzo, ma con il pregio di avere zero zuccheri e zero calorie, fatto che lo rende perfettamente compatibile con una dieta ipocalorica e particolare per soggetti diabetici.
Ha un potere dolcificante pari al 60% di quello dello zucchero semolato e in linea di massima può sostituirlo interamente nelle preparazioni che prevedono un processo di cottura oppure no.
Caso un po' diverso pare essere quello di confetture, marmellate e gelatine. Per le sue proprietà fisiche, l'eritritolo tende ad inibire il processo di gelificazione desiderato in questo tipo di preparazioni a favore di un processo di cristallizzazione.
Come fare allora per non rinunciare ad usare questo dolcificante nelle confetture ed evitare, al tempo stesso, il fallimento?
Io ho scelto di usare un po' meno del 50% di eritritolo e di unirlo ad una percentuale di zucchero che, sul totale del peso della frutta, resta comunque quasi trascurabile (4 grammi di zucchero su una razione di 20 grammi di confettura).
Per mantenere ancora più alta l'acidità della frutta, ho aggiunto una parte di succo di agrume che facilita, in cottura, il naturale processo di gelificazione ed addensamento del prodotto.
L'eritritolo l'ho polverizzato e aggiunto quasi a fine cottura, proprio per scongiurare al massimo il pericolo della cristallizzazione.
Il risultato è stato una confettura leggera, un po' meno gelatinosa delle classiche confetture ma facilmente spalmabile e soprattutto dall'intenso sapore di fragole.
Prossimo tentativo sarà quello di preparare una confettura dolcificata con solo eritritolo, ma nel frattempo, se vi accontentate, questa è un'alternativa più che valida.
E qualcuno in casa ha ben pensato di investirla subito sul pane tostato col burro di arachidi...!





CONFETTURA DI FRAGOLE CON ERITRITOLO

dosi per circa 550 grammi di prodotto

500 gr di fragole (lavate e pesate al netto degli scarti)
120 gr di zucchero semolato
100 gr di eritritolo
35 gr di succo di arancia (o di limone) appena spremuto e non filtrato
un pizzico di sale iodato



Tagliate le fragole a pezzetti e mettetele in una pentola a antiaderente a bordi alti insieme al succo d'arancia.

Cospargete la frutta con lo zucchero semolato e lasciate macerare per 4 ore.

Cuocete la frutta con lo zucchero su fiamma medio alta, aggiungete anche il sale e lasciate bollire per circa 3 minuti, mescolando spesso.

Abbassate quindi la fiamma al minimo e lasciate cuocere la confettura per circa 15 minuti, sempre mescolando ogni tanto.
Trascorso questo tempo, se lo desiderate potete passare la confettura al frullatore ad immersione (nel caso in cui la preferiate senza pezzetti). Continuate poi la cottura per ulteriori 5 minuti.

A questo punto frullate l'eritritolo nel boccale del mixer per polverizzarlo (somiglierà proprio allo zucchero a velo!) e aggiungetelo alla confettura in cottura.

Cuocete ancora 10 minuti, mescolando spesso, finché la vostra confettura non raggiungerà la consistenza desiderata (tenete presente che, finché non si fredda, risulterà sempre abbastanza liquida).

Versate la vostra confettura ancora bollente nei barattoli sterilizzati e create il sottovuoto capovolgendoli su un piano.


NOTE:

- Essendo la confettura così preparata molto bassa in zuccheri, vi consiglio di conservarla in piccoli barattoli da aprire di volta in volta e da tenere in frigorifero man mano che li aprite e consumate.

- Il pizzico di sale serve ad esaltare il sapore della frutta e a garantire un minimo di conservazione in più alla vostra confettura.


7.5.20

Gnocchi di barbabietola con farina di farro (senza patate)



Giovedì gnocchi.
Per noi, oggi, di rape rosse!
Dopo averle consumate un paio di volte lessate e condite all'insalata in inverno, a dire il vero ci erano venute un po' a noia, per questo un paio di loro giacevano quasi dimenticate in freezer, in attesa di trovare una sistemazione più interessante nei nostri piatti.
Con risultati davvero ottimi, ma anche con un procedimento un tantino più laborioso di quello che avevo in mente stavolta.
Così mi sono messa a cercare un po' in rete e, tra i consigli di cucina trovati e un po' di affidamento alla mia personale esperienza, è venuta fuori questa ricetta che condivido volentieri con voi.

Gli gnocchi che si ottengono sono morbidissimi, proprio come quelli preparati con le patate.
Le dosi possono variare in base all'umidità della purea di barbabietole e alla farina utilizzata, per questo vi consiglio di regolarvi in base alle indicazioni che trovate qui sotto.
E per condirli? Il classico burro fuso con salvia o altre erbe aromatiche è sempre una garanzia, ma secondo me andate perfettamente sul sicuro anche con il gorgonzola o il montasio, che contrastano bene il sapore dolce della barbabietola.
Per noi che facciamo i bravi, q.b. di olio extra vergine di oliva e una generosa cucchiaiata di quark allo 0% di grassi (infatti bisognerà lavorare un pochino sulla liscezza della salsa)! ;-D


GNOCCHI DI BARBABIETOLA
CON FARINA DI FARRO

per 2 persone (circa 60 gnocchi)

300-350 gr di rape rosse già lessate
120-140 gr di farina di farro (o farina integrale)
30 gr di pangrattato
50 gr di albume (o un piccolo uovo intero)
20 gr di pecorino romano grattugiato
1 cucchiaino raso di sale

inoltre

farina "00" per la spianatoia
burro e salvia o una salsa al formaggio per condire



Tagliate le barbabietole a tocchetti e riducetele in purea con il frullatore ad immersione.

Cuocete la purea su fiamma media per 5-10 minuti, girando spesso, finché non sia quasi completamente asciutta (da 330 grammi di barbabietole lessate, io ho ottenuto esattamente 250 gr di purea).

Quando la purea di barbabietole è fredda, aggiungete il sale, il pecorino grattugiato, l'albume e il pangrattato.

Unite a questo punto anche i primi 120 grammi di farina e verificate il grado di umidità dell'impasto: se vi sembra colloso, ma comunque abbastanza asciutto da poter essere maneggiato con ulteriore farina sulla spianatoia, allora potete evitare di aggiungere gli ulteriori 10-20 grammi di farina.
Tenete presente che l'impasto deve essere lavorabile ma, quanta più farina ci aggiungete, tanto più correrete il rischio che i vostri gnocchi perdano in morbidezza!

Cospargete la spianatoia con un po' di farina, rovesciatevi l'impasto degli gnocchi e spolverate anche questo con ulteriore farina, aiutandovi con l'apposita spatola a ribaltarlo un paio di volte affinché esternamente sia ben infarinato.

Prelevate una parte di impasto alla volta e, sulla spianatoia sempre infarinata, formate dei piccoli rotolini, che andrete a tagliare a tocchetti per formare gli gnocchi.
Non preoccupatevi della loro forma (in cottura si arrotonderanno un po') ma fate in modo che abbiano più o meno tutti la stessa dimensione, in modo che cuociano in maniera omogenea.
Continuate allo stesso modo fino ad esaurire l'impasto.

Una volta pronti tutti gli gnocchi, rigirateli sulla spianatoia aiutandovi con la spatola affinché non si attacchino tra loro e poneteli su un piatto o un vassoio. Questo vi aiuterà a calarli nell'acqua bollente tutti in una volta.

Quando l'acqua bolle in pentola, salatela, aggiungetevi un goccio d'olio e calatevi tutti insieme gli gnocchi.

Dopo circa 2-3 minuti, gli gnocchi inizieranno a salire a galla: sollevateli con una schiumarola e trasferiteli man mano nella padella dove avrete preparato il condimento (io ho creato un'emulsione di olio evo e quark, aggiunto un po' di parmigiano e fatto sciogliere a fuoco dolce per qualche minuto insieme ad un mestolo dell'acqua di cottura degli gnocchi).

Saltate gli gnocchi per un minuto e serviteli subito, con una spolverata di pecorino, di erbe aromatiche o di quel che preferite.

Buon appetito!


NOTE:

- Gli gnocchi crudi si possono congelare e cuocere all'istante, calandoli direttamente nell'acqua bollente una volta fuori dal freezer. Poneteli su un piatto o un vassoio e trasferiteli nel congelatore. Una volta congelati, potrete trasferirli in una busta per guadagnare spazio.

- Poiché il pangrattato assorbe meglio l'umidità rispetto alla farina, potete sperimentare con le dosi di questi due ingredienti e usare un po' più di pangrattato per tagliare abbastanza sulla farina.
Ad ogni modo, vi consiglio di utilizzare sempre una farina integrale, che oltre a rendere l'impasto più asciutto rende nutrizionalmente migliori (oltre che più sazianti, per l'apporto di fibre) i vostri gnocchi.


8.4.20

Treccia rustica (senza uova e senza latte, facile e fragrante!)





Questa treccia rustica è una vera golosità! 
La base della ricetta, semplicissima, è la pasta brioche senza uova che mi fece scoprire mia suocera qualche anno fa. Un impasto sofficissimo, che si presta ad essere farcito con qualsiasi ingrediente.
Io ho apportato qualche modifica al procedimento e, in questo caso specifico, sostituito del tutto l'olio previsto dalla ricetta di mia suocera con il burro. Sostituzione non voluta, dato che per puro errore di distrazione ho dimenticato di usare metà acqua e metà latte, e perciò mi è venuto in mente di sopperire all'assenza del latte con l'impiego del burro. 
Morale del pasticcio? Dopo aver sfornato ed assaggiato, non ho avuto alcun dubbio: l'olio, in questa ricetta, lo mando senza rammarichi dritto dritto in pensione! ;-D

Questa brioche è morbida morbida dentro e con una deliziosa, lucida e fragrante crosticina fuori.
Niente a che vedere con il casatiello della tradizione pasquale napoletana, tanto per dire, ma se, come me,  in questo periodo di quarantena non avete in casa o non riuscite a reperire tutti gli ingredienti per preparare il rustico della vostra tradizione regionale, questa è, a mio modesto parere, un'alternativa più che degna! 

Daniela e Fulvia, questa ricetta la dedico a voi amiche che avete deciso di portarla a Pasqua sulle vostre tavole, convincendomi a condividerla anche con tutti gli altri! 


TRECCIA RUSTICA


dosi per 8-10 porzioni




per la pasta brioche senza uova e senza latte

250 gr di farina Manitoba
250 gr di farina "00"
300 gr di acqua calda
100 gr di burro morbido
20 gr di lievito di birra fresco (oppure 10 gr di quello disidratato)
1 cucchiaio raso di zucchero
1 cucchiaino di sale


per il ripieno

300-350 gr tra salumi e formaggi a piacere*


Non prevedendo di pubblicare la ricetta, io non ho pesato gli ingredienti e, andando ad occhio, mi sono trovata perfettamente con le dosi per riempire a sufficienza ciascuna parte dell'impasto. Personalmente ho usato pancetta affumicata, prosciutto cotto, formaggio svizzero e mozzarella a dadini lasciata asciugare in frigo per mezz'ora, ma tutto ciò che vi piace andrà bene, purché sia abbastanza asciutto. 


Mettete farina e lievito sbriciolato/in polvere nella planetaria o in una ciotola capiente e mescolate.

Sciogliete lo zucchero, il sale e il burro tagliato a piccoli pezzetti nell'acqua calda.
Versate nella farina e impastate per almeno 5 minuti. Otterrete un impasto lucido ed elastico.

Coprite con pellicola e lasciate lievitare per un'ora e mezza.

Riprendete l'impasto lievitato, pesatelo e dividetelo in 3 parti.
Con ciascun pezzo formate un filoncino, allungatelo e schiacciatelo con i polpastrelli e poi stendetelo un po' con il matterello, fino a renderlo abbastanza piatto e "spazioso" da poter essere farcito con una fila del misto di ingredienti del ripieno che avrete scelto.

Richiudete il ripieno sovrapponendo i lembi di pasta e ricostituite il filoncino.
Ripetete il procedimento per gli altri due.

Mettete i tre filoncini ripieni uno accanto all'altro, un po' distanziati e in verticale, uniteli all'estremità superiore e iniziate ad intrecciarli dall'alto, proprio come fareste per creare una treccia! Io devo aver sbagliato un passaggio perché in un punto è riuscita imprecisa ma, come potete immaginare, nessuno oltre a voi ci farà caso!

Mettete la treccia su una teglia e lasciatela lievitare altri 45 minuti.

Al momento di infornare, pennellate con uovo sbattuto e cospargete la superficie con i semini che preferite (oppure niente).

Cuocete in forno preriscaldato (io ventilato) a 180° per circa mezz'ora. La treccia rustica deve essere ben dorata in superficie.



Lasciate raffreddare leggermente prima di tagliare a fette e servire.

Buon appetito!