1.5.13

Starbooks Redone: il Rice Pudding di Trine Hahnemann



Una serata senza impegni, la quiete della cucina e il tempo a disposizione per collaudare, finalmente, il fruit dryer acquistato (nientedimeno che) sei mesi prima: questo lo scenario di due mercoledì fa in casa mia.
Tutto tranquillo, tutto sotto controllo...
Se si esclude quel neurone tentatore che, quello stesso giorno (a seguito del mio pranzo minimal a base di legumi), aveva trasmesso tali informazioni...




... dicevo, se si esclude.
Perché, la sera stessa, la malizia di quel neurone tentatore io l'ho del tutto sottovalutata: con la scusa che le fettine di mela necessitavano di circa 6 ore per trasformarsi in chips (da sgranocchiare a mo' di sanissimo snack nei momenti di malinconia da dieta, n.d.r.), ho deciso di sondare, una per una, tutte le ricette dolci testate finora dalle Starbookers!
L'intento era, lo giuro, quello di trovare una torta da preparare alla mia mamma per il suo compleanno.
Ma poi, non si sa come, l'occhio ha impudicamente indugiato su ciascuna delle tre-quattro ricette di comfort desserts a base di riso che, lode a Dio, rendono ancor più bella ed elegante la vastissima libreria dello Starbooks.



C'è poco da fare: quando vedo una coppetta contentente qualcosa di cremoso, qualcosa che ha tutta l'aria di essere a base di latte, io vado in visibilio (sarà per questo che perfino uno yogurt homemade con due cucchiaini di semi croccanti può farmi felice?!).
Con questo rice pudding, il passo dalla caduta nella tentazione a quella nel peccato vero e proprio è stato a dir poco breve: mi è bastato vedere il risultato di Ema per pregustare la voluttuosa delicatezza di questo dolce e decidere di addormentarmi alle 2:00 per completare la prima fase della preparazione della ricetta!

Superato lo shock subìto a causa di quei 500 ml di doppia panna (equivalenti a circa 300 calorie di soli grassi a porzione), ho iniziato a pensare al modo di sostituire la (very british) double cream con un altro prodotto equivalente, caratterizzato e da una facile reperibilità e da una percentuale di grassi pari al 48% (cioè con il 10% - 13% di grassi in più rispetto a quelli presenti nella panna di latte comune utilizzata da Ema).
Stavolta è stato il neurone impazzito a prendere il sopravvento: se, letteralmente, la doppia panna monta più facilmente, è più densa e più adatta per i puddings e i desserts, allora forse non è poi così diversa dal... mascarpone!
Pensiamoci un attimo insieme (poi magari dopo chiamate la Neuro): questo formaggio, compatto, cremoso, dolce e decisamente calorico, altro non è che crema di latte (panna) coagulata (addensata) attraverso un semplice processo acido-termico. Neanche a dirlo, la percentuale di grassi contenuta nel mascarpone si aggira intorno al 44% e il suo sapore è effettivamente del tutto simile a quello della materia prima con la quale viene prodotto.

Poi mi ha incuriosita l'osservazione di Ema riguardo alla scarsa dolcezza di questo dessert: anche qui mi sono mantenuta fedele alla ricetta originale, limitandomi a quel mezzo cucchiaio di zucchero indicato dalla Hahnemmann, sia perché ero curiosa di giudicare personalmente, sia perché non amo i dolci troppo dolci.

Per quanto riguarda la questione ciliegie, invece, ho dovuto cedere anch'io alla lusinga della frutta in sciroppo: prima di tutto, perché non potevo attendere il mese di giugno per la raccolta dei frutti freschi più buoni, e poi perché non sono così sicura che gli scandinavi, nel mese di dicembre, preparino questo pudding natalizio con le ciliegie fresche!
Non sarà che, tutt'al più, faranno scorta estiva e approfitteranno, all'occorrenza, del tipico e fido rumtopf?
La sperata, inattesa conferma me l'ha (inconsapevolmente) servita la mia adorata zia, che pochi giorni dopo (a ricetta già eseguita, n.d.r.) si è presentata a casa con quattro-cinque volumi di cucina, riesumati dalla sua personalissima libreria antiquaria.
Inizio a sfogliare la brossura che mi incuriosisce di più, dal titolo Cucina senza frontiere... e cosa trovo, a pagina 13, numero idoneo, felice e fortunato?
La ricetta del riskrem - budino di riso -!



Strabuzzo gli occhi: sarà lo stesso pudding natalizio che ho preparato pochi giorni fa?
Controllo l'indice: la ricetta figura nella sezione Norvegia.
Leggo attentamente dosi e procedimento: sebbene le due ricette, messe a confronto, differiscano parecchio (e la gelatina prevista dal Wormerveer sia totalmente assente nel "mio" rice pudding), gli ingredienti essenziali del dolce corrispondono, il procedimento per realizzarlo pure... e la foto, in perfetto stile natalizio, parla da sola! 
Sformate e guarnite con frutta sciroppata o salsa di frutta: ma allora fidiamoci!  ^_^

Ultima premessa: le mie dosi corrispondono a 1/4 di quelle originali che consentono di ottenere 8 porzioni abbondanti.
Ema ha precisato che è l'aroma di vaniglia a conferire personalità a questo pudding: avendo utilizzato, per queste dosi, una sola bacca, io ho scelto di metterne, in infusione col riso, il 75% (anziché il 50%); in questo modo il dolce conserva un aroma di vaniglia intenso, non occorre destinare una porzione di baccello alla sola raschiatura dei semini, e la quantità di baccello utile alla salsa di ciliegie (il 25%) resta invariata.

Con questa deliziosa ricettina natalizia (che, in verità, fa anche tanto estate) partecipo allo Starbooks Redone!





RICE PUDDING (RISKREM)
dosi per 2 porzioni abbondanti




per il pudding

75 gr di riso a chicco tondo
75 ml di acqua
400 ml di latte intero
3/4 di bacca di vaniglia Bourbon *
½ cucchiaino di sale
½ cucchiaio di zucchero semolato
38 gr di mandorle sbollentate
125 gr di doppia panna mascarpone


per la salsa di ciliegie

175 gr di ciliegie snocciolate visciole in sciroppo (io Crispo)
150 ml di acqua
38 gr di zucchero semolato
1/4 di bacca di vaniglia (circa 4 cm)
1 cucchiaino ben colmo di amido di mais (11 gr)


* Pari a circa 11 cm di un baccello lungo 15 cm.



Preparare il pudding: in una larga casseruola dal fondo spesso, portare a bollore l’acqua, quindi aggiungervi il riso e lasciarlo cuocere per 2 minuti, mescolando continuamente.
Aggiungere il latte e i 3/4 di baccello di vaniglia inciso per la lunghezza, mescolando finché il tutto non riprende il bollore. Coprire e cuocere per 25 minuti, girando spesso di modo che non bruci.
Una volta pronto, togliere dal fuoco, aggiungere il sale, coprire e tenere da parte per 10 minuti.
Aggiungere lo zucchero, quindi lasciare raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigo per alcune ore (meglio una notte intera).
In una ciotola capiente, montare la panna finché non formerà dei leggeri picchi lavorare energicamente il mascarpone, fino a renderlo soffice. Togliere il baccello di vaniglia dal riso e incorporare il mascarpone un po’ per volta (una prima parte per ammorbidire il riso e il resto per formare il pudding).
Aggiungere infine le mandorle tritate e “nascondere” nel pudding così ottenuto una mandorla intera tenuta da parte: il fortunato che la troverà nella sua ciotola riceverà il cosiddetto almond gift!

Preparare la salsa: in una casseruola, unire le ciliegie, lo zucchero, i restanti 3-4 cm di bacca di vaniglia e l’acqua. Portare a bollore, abbassare la fiamma e lasciar sobbollire per circa 15 minuti.
In una tazzina, sciogliere l’amido di mais con 1 cucchiaio scarso di acqua, quindi aggiungerlo lentamente nella casseruola e mescolare fino a che la salsa non si sarà addensata.

Servire il pudding di riso freddo di frigo con abbondante salsa di ciliegie ancora tiepida in una ciotola unica, dalla quale ciascuno potrà servirsi.



NOTE E CONSIDERAZIONI PERSONALI:

- La salsa di ciliegie (sia essa preparata con i frutti sciroppati o meno) non compensa l'effettiva, scarsa dolcezza di questo pudding.
Pur non avendo le dovute competenze, credo di poter azzardare che questo pudding si innesti alla perfezione su quello che è il comune gusto del dolce nella cucina norvegese: le salse a base di frutta e di bacche di bosco (delle quali la Norvegia è ricca) sono largamente usate sia come base per alcune minestre, sia come condimento per tanti piatti di carne, sia come dolcificante e decorazione per i molti dolci tipici (quali la mousse di mandorle e lo stesso riskrem di Meijer Wormerveer, che presenta una quantità di zucchero altrettanto contenuta).
Alla luce di ciò, la salsina non guarnisce semplicemente il pudding, bensì ne rappresenta un ingrediente imprescindibile da utilizzare con generosità; a ulteriore prova di ciò, il fatto che, in proporzione, la quantità di salsa ottenuta con le dosi indicate è pari a quella del pudding!
Per me il dolce è perfetto così: la sua poesia è proprio nel connubio tra il sapore vanigliato (quasi neutro) del pudding e la gustosissima salsina di ciliegie che lo accompagna.
Se, tuttavia, preferite aumentare le dosi di zucchero, potete aggiungerne 1-2 cucchiai al momento di unire il latte al riso in cottura.

- La quantità di pudding che si ottiene con le dosi indicate mi sembra, in tutta onestà, un po' abbondante: tenendo anche conto dell'elevatissimo contenuto calorico di questo dessert (provate a fare anche voi i conti e ditemi se non arriviamo alle 1550 calorie!), secondo me basta e avanza, sistemato in bicchierini o coppette, per 4 persone!

- Per la sua consistenza densa e compatta, il rice pudding si presta bene, come il "fratello" riskrem e i classici budini, ad essere servito in forma. Se optate per questo tipo di presentazione raffinata, ricordate di lasciar rapprendere il composto pronto nello stampo (o negli stampini monoporzione) in frigorifero per non meno di 3 ore.

- Aggiornamento del 6 maggio 2013: la mitica Ale suggerisce

usare le fragole? sarebbero più di stagione, naturalmente più dolci e, buon ultimo, neppur tanto caloriche.



12 commenti:

  1. CIAO RAFFAELLA , COMPLIMENTI E' UNA VERA BONTA' MI PIACE MOLTO ....UN ABBRACCIO BUON 1 MAGGIO.

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  2. ottimo,ci vuole il momento di coccola, brava e buon primo maggio

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  3. non ho mai provate un docetto simile....prendo un cucchiaino, o vuoi proprio finirlo tutto da sola????

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    1. ahahah... cara, diciamo che "un cucchiaino tira l'altro"! :*

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  4. noi ti avremo tentato, con le ricette cremose... ma lo sai che cosa hai appena combinato tu, Raffaella??? io non ce l'ho, la cucina senza frontiere.. e la voglioooo!!!
    come dire: ch di pudding di riso ferisce, di libro introvabile perisce.
    Serissima: splendida rielaborazione- e concordo sul mascarpone: la double cream non è acida, ma la compattezza è quella. Aggiungo quella che potrebbe apparire un'eresia, ma all'atto pratico si è rivelata sempre una scelta vincente: il mascarpone del supermercato va meglio che quello del banco del formaggiaio. Proprio perchè ha un sapore sempre uguale e l'acidità è ridotta.
    Concordo anche sulla scarsa dolcezza e butto lì: usare le fragole? sarebbero più di stagione, naturalmente più dolci e, buon ultimo, neppur tanto caloriche.
    Quasi quasi, lo provo io.
    E ora, vado a emanar sospiri senza frontiere :-)
    Grazie infinite

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    1. Ahahah grazie Ale!
      Lo sai che non avevo mai pensato al fatto che il mascarpone si trovasse anche nel banco del formaggiaio? O_O
      Il timore reverenziale che provo nei confronti di questo prodotto, dettato soprattutto dalla sua alta deperibilità, mi ha fatto sempre dare per scontato che fosse disponibile solo nei banchi frigo del super e ben sigillato in vaschette. Ad ogni modo sono contenta di aver (inconsapevolmente) scelto il mascarpone giusto! ^_^
      Alle fragole non avevo pensato (ero in pieno trip da rispetto dell'originale), ma sono certa che ci starebbero divinamente! Grazie infinite a te, Ale!

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  5. la ricetta è fantastica e la tua rielaborazione mi piace assai! il conto delle calorie non lo faccio e mi godo una cucchiaiata virtuale di questa delizia :)
    grazie mille per aver partecipato :)

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  6. Buonissimo,e straordinariamente simile al rice pudding inglese,che,paradossalmente,e' un po' piu' leggero!
    Un bacione.

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    1. Edith mi hai incuriosita! Se posti la tua ricetta del pudding inglese mi fai un fischio?
      Un bacione!

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  7. @TUTTE: grazie mille ragazze! *_*
    Un bacio e buonissima settimana a tutte! :*

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  8. Carissima Raffaella,
    innanzitutto scusa per il ritardo nel passare a trovarti, ma mi sono trasferita 10 giorni fa a Sydney e diciamo che sono ancora alle prese con l'adattamento alla nuova vita :)!
    Anyway, quando ho visto il tuo rice pudding e ho letto il tuo post mi è tornata subito alla manette quella delizia...ci credi che io lo ho fatto tutto e lo ho mangiato da sola in 2 giorni e mezzo perché ai miei genitori non piaceva tanto?!?!...ah ah ah! Non farmi pensare alle calorie che ho ingerito che mi sento male...fortunatamente è acqua passata..ma che incredibile bontà! Vero?!
    L'idea di mettere il mascarpone mi sembra davvero interessante! Decisamente da provare!
    Concordo con te che la salsina di accompagnamento è parte integrante e indispensabile del dolce!
    Lo avessi qui adesso me ne mangerei una coppetta prima di andare a nanna (qui sono 8 ore avanti rispetto a voi :)!!!)
    Appoggio in pieno il suggerimento della Ale...con le fragole è una bomba!!!
    E magari con le nocciole al posto delle mandorle...bastaaaaaa!!! che voglia!!! ah ah ah!!!
    Ti abbraccio fortissimo e ti ringrazio per aver rifatto questa ricetta :)!
    Ema

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